Sandrini Green ha voluto ridare a questo giardino speciale la sua anima originaria. Siamo nel cuore di Cremona, in uno splendido palazzo con diversi corpi, i primi dei quali risalgono al Quattrocento, un impianto scenico e prospettico che rimanda ad un gusto tipicamente barocco, e che già si percepisce entrando dal maestoso portale.
Un primo grande cortile contornato da colonne doriche ci fa intravedere il grande giardino in prospettiva, chiuso sul fondo da un imponente muro in mattoni di cotto.
Sandrini Green ha ricreato un gioco di prospettive che rimanda a quel concetto di teatralità tipico del giardino settecentesco lombardo.
Grandi alberature secolari, tilia cordata, cedri, magnolia grandiflora, sono state pulite e curate, e sono tornate a splendere.
Davanti a questa maestosa impalcatura è stato replicato anche un gioco di siepi di buxus sempervirens topiate che culminano, nella parte centrale e in direzione dell’asse prospettico dell’ingresso, in una fontana scenografica contornata da bellissime statue antiche in pietra, col tema tipico delle quattro stagioni.
In questo lavoro ambizioso, stilistico e filologico, Sandrini ha volutamente celato la sua mano facendo credere che il giardino sia lì da sempre, per la gioia di chi lo guarda.